domenica 22 gennaio 2017

Italia serie A1:Festa ad Albaro, comanda sempre la Pro Recco



PRO RECCO-BRESCIA 11-9 (2-1, 2-3, 3-1, 4-4)
Pro Recco: Volarevic, F. Di Fulvio, Mandic 2, Figlioli 2, Fondelli, E. Di Somma 1, Sukno 3, Echenique 2, Figari, Bodegas, Bruni, A. Ivovic 1, Dufour. All. Vujasinovic
Brescia: Del Lungo, Guerrato, C. Presciutti 2, Randjelovic 1, Paskovic 1, Rizzo, Muslim 1, Nora 1, N. Presciutti 1, Bertoli 1, Ubovic 1, Napolitano, Morretti. All. Bovo
Arbitri: Colombo e Gomez
Note: sup. num. Pro Recco 4/8, Brescia 5/8.
E sono 61. La Pro Recco usa il big match con il Brescia per allungare la sua striscia di vittorie consecutive e consolidare il primato in classifica. Poco importa che ai campioni d’Italia manchino gli infortunati Aicardi – che però potrebbe rientrare sabato prossimo contro la Canottieri Napoli – e Alesiani, oltre al capitano Tempesti, bloccato oggi dalla febbre: l’organico a disposizione di Vujasinovic è di una profondità tale che anche senza due dei suoi migliori giocatori il team ligure giochi con la solita tranquillità. Come ci ha abituato da anni, ormai, il Brescia gioca alla pari con i campioni, pagando nel finale un po’ della stanchezza accumulata mercoledì nella battaglia di Budapest con l’Orvosi. Problema, quello della fatica, che non appartiene alla Pro Recco: rispetto alla partita di Champions contro il Barceloneta Vujasinovic ha potuto cambiare 4 uomini.
Uno di questi è, appunto, Tempesti. L’assenza del capitano recchelino pare dare maggiore fiducia anche al Brescia, che inizia la partita con personalità e trova anche l’1-0 con una grande giocata di Ubovic ai due metri. La Pro Recco fatica a contenere il serbo, mentre in avanti non ha problemi: Echenique in controfuga e Figlioli dalla distanza ribaltano il punteggio dei primi 8’. Nel secondo quarto i campioni d’Italia continuano a commettere qualche disattenzione di troppo in parità numerica, specie nel seguire i movimenti chiamati da Bovo ai suoi giocatori. Il Brescia pareggia così con Christian Presciutti, poi replica per due volte al vantaggio dei padroni di casa, toccando la boa di metà gara sul 4-4: solo il 3-3 di Randjelovic arriva in superiorità. Anche la difesa dei lombardi lavora bene, soprattutto su Bodegas, e così la Pro Recco, statica sugli esterni, fatica a trovare tiri puliti. Il Brescia, con pazienza, trova anche il nuovo vantaggio, grazie ad un alzo e tiro di Paskovic.
Bastano, però, due chiusure un po’ pigre da parte della difesa lombarda sul perimetro perché la Pro Recco torni al comando: sono Figlioli ed Echenique a ribaltare il punteggio, poi in superiorità, nell’ultimo minuto, Ivovic esce dal palo e stampa in porta la palla del 7-5, primo break dell’incontro. Tuttavia il Brescia non è squadra da mollare con 8’ di anticipo sulla sirena finale. Il gol di Nora su uomo in più alla prima azione dell’ultimo quarto è una dichiarazione di guerra e in questo frangente Volarevic si guadagna il pane con un paio di parate importanti. Quella fondamentale arriva a 4’ dalla fine, sul punteggio di 8-7, quando Randjelovic forza la superiorità del possibile pareggio: da lì scaturisce una controfuga che Sukno tramuta nel 9-7. Il croato si scalda proprio nel finale, rispondendo a Christian Presciutti con la rete del 10-8. Il punto esclamativo è di Mandic, che, dopo un’altra grande parata di Volarevic su Ubovic, chiude la gara con un siluro sul lungo al termine di un coast to coast. Prima sconfitta per il Brescia, Pro Recco a +8 sui lombardi, che hanno da recuperare il match con l’Ortigia.
“È stata una battaglia – spiega Vujasinovic -. Mi è piaciuta la squadra, abbiamo lottato fino alla fine. Eravamo un po’ bloccati nei primi due tempi, forse per l’importanza della gara, poi ci siamo sbloccati in attacco e quella forse è stata la chiave della partita. Adesso dovremo continuare ad allenarci bene, perché c’è ancora da migliorare per arrivare a marzo pronti per la finale di Coppa Italia”.
“L’incontro contava poco – commenta Bovo -, in ogni caso abbiamo giocato bene, con ordine e sempre propositivi; nel finale abbiamo pagato un po’ le fatiche di questa settimana ed è emersa qualche distrazione e perdita di lucidità sotto porta. Complessivamente, lo ripeto, è stata una buona prova, dopo un match duro, e finito con una grossa arrabbiatura, come quello di mercoledì, i ragazzi, oggi, c’hanno messo cuore e testa, vendendo molto cara la pelle, e di questo non posso che essere contento. Comunque dobbiamo crescere ancora, c’è ancora tanto da lavorare”.

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