lunedì 30 giugno 2014

Il mercato di A1 maschile


Francesco Di Fulvio, proprietario del cartellino, ha deciso: lascia Brescia per giocare nella Pro Recco. E’ arrivato anche il comunicato ufficiale del club biancoceleste.Bodegas, invece, resta.
IL COMUNICATO DELLA PRO RECCO

prorecco

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SquadraAcquistiCessioni
ACQUACHIARA 
All. De Crescenzo
(confermato)
Caprani
(Como)
Lanzoni
(Bogliasco)
Marziali
(Bogliasco)
Draskovic
(fine rapporto)
Kacic
(fine rapporto)
Mattiello D.
(fine rapporto)
Sadovyy
(Sport Management)
Saviano
(fine rapporto)
BOGLIASCO
All. Bettini
(confermato)
 Lanzoni
(Acquachiara)
Marziali
(Acquachiara)
BRESCIA
All. Bovo
(confermato)
 Di Fulvio F.
(Pro Recco)
CANOTTIERI NAPOLI 
All. Zizza
(confermato)
  
COMO 
All. ?
 Caprani 
(Acquachiara)
Hrosik
(fine attività)
FLORENTIA 
All. Vannini
(confermato)
 Eskert
(fine rapporto)
Sindone
(fine rapporto)
LAZIO
 All. ?
(confermato)
 Matovic
(fine rapporto)
POSILLIPO 
All. Cufino
(confermato)
  
PRO RECCO 
All. Milanovic
(nuovo)
Di Fulvio F.
(Brescia) 
Filipovic F.
(Radnicki)
Mandic
(Partizan)
Pijetlovic
(Sintez Kazan)
Prlainovic
(Crvena Zvezda)
Madaras
(Szolnok)
SAVONA
All. Angelini
(confermato)
 Napleton
(fine rapporto)
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Mirarchi fa rotta su Malta, intervista al tecnico laziale

Giuseppe Ricci 


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Il tecnico romano è stato ingaggiato dalla squadra maltese dell'Exiles e per lui sarà la prima esperienza all'estero. Anche se da lontano, ci parla della Final Six di Barcellona, del futuro del Settebello e della scelta della Pro Recco di ingaggiare Milanovic.
Com'è stato coinvolto in un avventura come il campionato maltese, che anno dopo anno sta acquisendo sempre maggiore spessore grazie alla partecipazione di grandi campioni della pallanuoto europea e qual'è stato il suo impatto con l'ambiente?
Già qualche anno fa sono stato contattato da una squadra maltese ma ho dovuto rinunciare perchè ero impegnato con i play off. Quest’anno, quando mi ha chiamato il presidente Paris, ho accettato con molto piacere. Il campionato maltese è molto interessante, ci giocano grandi campioni (vedi Biros, Molnar, Radovic, Pektovic..) che alzano il livello tecnico. E' un campionato molto seguito e c'è rivalitá tra le squadre. Una cosa molto interessante è che si paga il biglietto per assistere alle partite e nei play off la piscina è sempre piena.
Il campionato italiano è stato ormai archiviato e si è concluso come tanti si aspettavano con la vittoria del Recco. Quali sono le sue impressioni sul campionato appena concluso anche dal punto di vista delle altre squadre?
Tutto scontato nel campionato italiano sia in testa che in coda. Recco, anche se con più fatica del previsto, ha vinto come era pronosticato su un Brescia che si è rafforzato molto rispetto alla passata stagione. Nervi era scritto che retrocedesse cosi come il Promogest che ha pagato il ritardo nel fare la squadra ad inizio stagione a causa dei problemi economici. Il Posillipo è stato il più regolare mentre l’Acquachiara ha avuto troppi alti e bassi.
Parliamo di Final Six, alla vigilia le aspettative per le squadre italiane si orientavano in direzione completamente opposta. secondo lei si può parlare di flop per Recco e Brescia? Questa nuova formula della Final Six si è rivelata una scelta convincente oppure ha penalizzato le squadre che nella fase a gironi si erano nettamente imposte?
Non credo si possa parlare di flop per il Brescia, mentre, al contrario, per il Recco non è stata una buona finale. Sinceramente non avrei mai pensato che il Partizan potesse vincere. Una squadra molto giovane, ben preparata ma con soli tre o quattro giocatori adatti per giocare a quel livellom, infatti nella partita successiva si è visto. Non so se la formula è quella giusta, io sono più per una formula tipo calcio fino ad arrivare alla finale secca.
Capitolo nazionale: l'italia è reduce da due prestazioni di grande livello contro l'ungheria che hanno avuto un epilogo decisamente positivo. nelle ultime apparizioni stanno trovando maggiore spazio anche i più giovani, in ottica europei, chi sono quelli che meriterebbero un'occasione, anche per dare nuova linfa ad un settebello che negli ultimi anni ha davvero fatto grandi cose?
Campagna per questi tornei e per gli europei ha chiamato molti giovani. Contiunerá a monitorare il campionato e secondo me non terra' conto della carta d’identità ma di quello che sapranno mostrare nei prossimi due anni sia più esperti che i più giovani. La cosa importante è che tutti sono coinvolti nel suo programma e si possono giocare una chance per le olimpiadi.
Ora un commento sulla vicenda fresca nomina di Milanovic come allenatore della Pro Recco.
Io credo che non sarà facile allenare in Italia per un allenatore straniero. Soprattutto a Recco dove il secondo posto equivale ad un fallimento. Milanovic ha vinto una bellissima Coppa dei Campioni a Roma con il Partizan, ma tutta la pressione era sulle spalle della squadra di Pino Porzio. Ora dovrà essere bravo, oltre che tecnicamente, anche a saper gestire un gruppo come quello e tutta la pressione ambientale. Comunque io ritengo che in Italia ci siano allenatori bravi e preparati che avrebbero meritato ugualmente quella panchina.
Mirarchi con i suoi due ex allievi all'Acquachiara, Petkovic e Marcz.

Igor Milanovic, il “genio” serbo alla guida della Pro Recco

Giulio D'Onofrio - 27 giugno 2014


Igor_milanovic

Sarà l’ex tecnico del Partizan, Igor Milanovic, a prendere il testimone da Pino Porzio alla guida della formazione ligure, che punta a tornare a primeggiare in Europa e a infilare il decimo scudetto di fila.
Le strade di Igor Milanovic e della Pro Recco erano destinate ad incrociarsi. Esattamente da quando, tre stagioni fa, alla guida del “suo” Partizan il tecnico serbo batté la favoritissima squadra ligure, ricca dei campionissimi messi insieme dal Presidente Volpi, durante le Final Four di Champions League giocate a Roma. In quella occasione ci fu la più classica delle trasposizioni nella realtà del mito di “Davide contro Golia”, dove il più piccolo – in termini economici e di valori in acqua – vince sul colosso. A distanza di tre anni, la dirigenza recchelina chiede proprio a lui di riportare il sodalizio ligure sul gradino più alto d’Europa, ovvero nel luogo che più gli compete, come dimostra l’albo d’oro della massima competizione per club negli ultimi dieci anni.
Classe ’65, ha legato la propria carriera da allenatore ai soli colori bianconeri del Partizan, con cui ha vinto due scudetti, tre Coppe nazionali, oltre alla Champions già citata. Da giocatore muove le prime bracciate nella città natale, dove resta fino al 1989 facendo piazza pulita di qualsiasi trofeo sul fronte interno. Centroboa di ruolo, rappresenta uno dei giocatori di maggior classe della sua generazione (come testimoniato anche dall’ingresso nella Hall of Fame, ndr), potendosi anche fregiare di un record, spezzato solo dalla grande Ungheria degli anni 2000: la conquista di due ori olimpici consecutivi nel 1984 a Los Angeles e nel 1988 a Seul (in entrambe le circostanze contro gli Stati Uniti, ndr). Non solo la vittoria alle Olimpiadi, le sue 349 partite con la calottina della Jugoslavia vengono arricchite anche dalle vittorie ai Mondiali e agli Europei. Lascia il Partizan nel 1989 per accettare l’offerta della Mladost Zagabria, prima di scegliere i grandi rivali della Stella Rossa. Terminato il contratto con l’altra squadra di Belgrado, Milanovic arriva anche in Italia, giocando nella Roma di Nando Pesci. Resta una sola stagione nel bel Paese, ma delizia le piscine di tutto lo stivale con le sue giocate. Un’altra tappa tra Budva Catalunya, prima di chiudere il cerchio della propria carriera ritornando alla casa madre.
La dirigenza del Partizan, una volta appesa la calottina al chiodo, gli offre la grande chance in panchina all’indomani dell’addio di Dejan Udovicic. Non si lascia trovare impreparato e bagna il suo nuovo esordio con quella che ne ha sempre accompagnato l’intera carriera, la vittoria. Lascia l’incarico ad uno dei suoi ragazzi, quel Vujasinovic cercato insistentemente proprio dalla Pro Recco, prima dell’annuncio a sorpresa di ieri che lega l’allenatore ai liguri per la prossima stagione. Ancor prima di iniziare il proprio incarico, Milanovic può già considerarsi a pieno titolo nella storia del club: è infatti il primo allenatore a straniero a sedersi sulla panchina biancoceleste nei suoi centouno anni di storia. 

Colpo del Primorje, arriva Buric dal Radnicki

Giulio D'Onofrio - 30 giugno 2014


Damir_buric

Il Primorje mette a segno il primo tassello della nuova squadra che sarà chiamata a difendere il titolo nazionale conquistato quest’anno. Si tratta del gigante croato Damir Buric che lascia il Radnicki dopo due stagioni e che ha firmato un contratto di due anni con il club di Rijeka.
Riparte da Damir Buric  la nuova campagna acquisti del Primorje. Dopo le partenze eccellenti di Daniel Denes Varga verso lo Szolnok e Obradovic verso i rivali dello Jug, a molti era balenata per la testa l’idea che la compagine croata stesse ridimensionando i propri obiettivi. Invece la società di Rijeka è pronta a gettarsi in una nuova stagione in cui dovrà difendere il titolo di campione di Croazia, conquistato per la prima volta nella finale contro la Mladost, e puntare nuovamente al grande successo europeo in Champions League, sfumato tra mille rimpianti durante le ultime Final Six di Barcellona.
L’ufficialità del nuovo acquisto è arrivata direttamente dal profilo ufficiale del Primorje, confermando l’accordo per le prossime due stagione con il forte difensore classe ’80. Per il gigante croato si tratta di un ritorno nella formazione che l’ha lanciato nella grande pallanuoto e con cui ha trascorso sette stagioni, prima di iniziare un percorso personale che l’ha portato a vestire in rapida serie le calottine di MladostPro Recco (faceva parte del dream team di Volpi che vinse tutto nel 2011-2012, ndr) e Radnicki Kragujevac, con cui ha conquistato l’Euro Cup due stagioni fa. Per anni punto fermo della propria nazionale, ha lasciato la Croazia all’indomani dell’oro olimpico di Londra 2012, dopo aver contribuito alla vittoria dei Mondiali di Melbourne nel 2007 e al secondo posto agli Europei del 2003. 

Sport Management e Roma Vis Nova, il sogno che diventa realtà!

Ernesto Zerella - 29 giugno 2014



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PLAYOFF GARA 3 - Davanti ai propri tifosi, mister Baldineti e ragazzi festeggiano la storica promozione battendo l'Ortigia. Il Civitavecchia di mister Pagliarini deve invece, come l'anno scorso, dire addio al sogno A1, complice il successo della Vis Nova in trasferta che si riscatta dopo la deludente stagione passata.


PN BPM SPORT MANAGEMENT-CC ORTIGIA 11-8 (3-2, 3-2, 4-1, 1-3)
Sport Mamagement: Conti, Luongo 2 (1 rig), Binchi, Fresia 3, Alì, Prian, Ivovic 1, Di Fulvio, M. Lapenna 3, Boldrini, Razzi 2, Lanfranchi, Massa. All. Averaimo (Baldineti squalificato).
CC Ortigia: Patricelli, Nicche, Abela, Puglisi, Di Luciano 3 (1 rig), Bezic 1, Muneroni, Martelli, Rotondo 2, Paratore, Vinci, Tringali 2, Negro. All. Leone
Note: Uscito per limite di falli Binchi (SM) nel quarto tempo. Espulsi Razzi (SM) e Abela (O) nel terzo tempo e Luongo (SM) nel quarto tempo, tutti per comportamento non regolamentare. 
Superiorità numeriche: Sport Management 3/6 + 1 rig., Ortigia 3/12 + 1 rig..
Arbitri: Caputi e Bianchi
Spettatori: 500 circa. 
Festeggia il raggiungimento dell’obiettivo lo squadrone allenato da mister Baldineti. Dopo le difficili ultime uscite, gli scaligeri hanno giocato una partita secondo gli standard a cui ci avevano abituato durante tutta la stagione, conducendo i primi tre parziali di gioco sempre all’attacco e conquistando l'A1. I padroni di casa hanno calato i ritmi di gioco soltanto negli ultimi minuti della partita, dopo che il vantaggio era di ben 5 reti. Grandi protagonisti della partita sono stati Fresia, tre sono state le reti realizzate nei momenti più difficili del match, eLapenna, autore di una tripletta. Gli uomini di Leone, invece, dopo la cocente retrocessione dello scorso anno, escono a testa altissima, l'Ortigia ha fatto tremare la corazzata del presidente Tosi, dopo aver condotto un campionato di altissimo livello. I siracusani possono stare certi che se nel 2015 manterranno la grinta e la rosa della stagione appena conclusasi, avranno ottime probabilità di tornare in A1.

NC CIVITAVECCHIA-ROMA VIS NOVA PN 6-8 (1-3, 2-1, 0-2, 3-2)
Civitavecchia: Visciola, Simeoni 1, Iula 1, Chiarelli, Rinaldi, ZimoniJic, Castello 1, Zanetic 1, Romiti 1, Foschi 1, Pimpinelli, Muneroni, Pucci. All. Pagliarini.
Roma Vis Nova: Bonito, Pappacena 1, Murro, Ferraro, Miskovic 2, Briganti 1, Spinelli 1, Innocenzi 1, Vitola, Manzo, Priori, Cuccovillo 2 (1 rig), Serrentino. All. Ciocchetti.
Note: Uscito per limite di falli Ferraro (VN) nel quarto tempo. 
Superiorità numeriche: Civitavecchia 4/13, Vis Nova 4/9 + 1 rig. 
Arbitri: Lo Dico e Collantoni
Spettatori: 1200 circa. 
Al termine di un’esaltante finale di play off a festeggiare la promozione è la Roma Vis Nova, uscita vincitrice dalla sfida con il punteggio di 6-8. Gli ospiti partono subito forte, dopo il gol di Castello i capitolini inanellano un break di 0-3 con le reti di Innocenzi, Spinelli e Miskovic. Dopo il 2-1 del periodo successivo, nella ripresa un altro break degli ospiti rischia di mettere fuorigioco la squadra di mister Pagliarini, punita dalle reti di Cuccovillo e Briganti. Negli ultimi 8’ i padroni di casa provano a ricucire lo strappo ma è troppo tardi, a festeggiare in acqua sono gli uomini di mister Ciocchetti, capace di condurre i capitolini a una promozione inaspettata dopo il deludente quinto posto del 2013.

Torneo internazionale amichevole Bucarest (ROU)



Venerdì 27 Giugno 

USA - Slovacchia 14-8 (4-2, 4-1, 3-1, 3-4)
Romania - Germania 12-7 (4-2, 3-2, 3-2, 2-1)

Sabato 28 Giugno 

USA - Germania 11-12 (3-3, 3-4, 3-2, 2-3)
Romania - Slovacchia 6-4 (0-0, 3-2, 2-1, 1-1)

Domenica, 29 Giugno

Germania - Slovacchia 17-5 (4-0, 4-2, 7-2, 2-1)
Romania - USA 10-7 (3-2, 0-2, 4-2, 3-1)


Classifica finale:

1. Romania    
2. Germania    
3. USA            
4. Slovacchia

La Grecia vince il torneo di Portugalete




Risultati:

Venerdi, 27 Giugno

Grecia - Francia 3-2 (0-0, 0-1, 3-1, 0-0)
Spagna - Russia 11-9 (3-3, 2-0, 3-1, 3-5)

Sabato, 28 Giugno

Russia - Grecia 6-12 (2-3, 1-1, 2-4, 1-4)
Spagna - Francia 9-10 (4-3, 3-3, 1-4, 1-0)

Domenica, 29 Giugno

Francia - Russia 12-15 (5-3, 1-3, 4-4, 2-5)
Spagna - Grecia 5-6 (0-1, 2-1, 2-3, 1-1)


MVP del TOrneo Konstantinos Mourikis (GRE).


Capocannoniere Michaël Bodegas (FRA).


Miglior portiere Daniel Lopez (ESP).

Haba Waba 2014;IL RESOCONTO DELLE FINALI


Under 11
BARCELONA-SWIM ACADEMY 5-2 (4-1; 1-1)
Club Natacio Barcelona: Vilar, Garcia, Bargallo 1, Valls 2, Dominguez, Ramon, Lopez 1, Arino, Lluche, Anglada, Vinas 1 rig., Gabarra. All. Ferreira.
Swim Academy: Millesi, Padovano 2, Chirico, Cicero, Orlando, Avino, Fortunato, Napoletano, Rinaldi. All. Menduto.
Arbitro: Gomez.
LIGNANO SABBIADORO – La Swim Academy, che in semifinale aveva superato la Blu Team di Poppy Ajosa (9-7) in una delle più belle partite della storia del Festival, deve arrendersi in finale alla superiorità del Barcelona, gran collettivo nel quale spicca soprattutto l’universale Valls. Molto bello il suo duello con Padovano, centro della formazione allenata da Menduto, che va subito sotto per un rigore trasformato da Vinas. Tra i pali della formazione iberica Vilar è una sicurezza per i compagni, che giocano con grande tranquillità ed efficacia in ogni zona del campo. Valls allunga (3-0) segnando prima in controfuga poi in superiorità numerica, poi Bargallo arrotonda (4-0).
Nel secondo parziale tira fuori il carattere e l’orgoglio la Swim Academy: dopo il secondo gol di Padovano (5-2), approfittando anche dell’atteggiamento del Barcelona che si limita prevalentemente ad amministrare il vantaggio, la squadra salernitana produce gioco e tante occasioni, ma il risultato non cambia e al fischio finale di Gomez gli spagnoli possono festeggiare il meritatissimo titolo.
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Under 9
MIRMIDONI SALERNO-MARSEILLE 2-7 (1-2; 1-5)
Mirmidoni Salerno: Landi, Scolletta, Gambacorta 1, Sciancalepore, Migliaro, Russo 1, Antinolfi, Mannino, Barela, Luongo. All. Fasano W.
Marseille: Voigt, Oliveri, Pellegrini, Oberle, Salessy 3, Hertaux 2, Botton, Brun 1 rig., Innocenzi 1, Audon, Vidil. All. Vernoux.
Arbitro: Saeli.
LIGNANO SABBIADORO – Si trovano di fronte le stesse squadre della finale 2013, ma stavolta l’esito è diverso e i Mirmidoni campioni in carica devono consegnare lo scettro ai francesi di Vernoux. “Rispetto alla scorsa stagione – precisa Walter Fasano, allenatore dei Mirmidoni – loro sono cresciuti molto mentre la mia squadra ha perso giocatori per limiti d’età. Per questo motivo non mi aspettavo che i ragazzi sarebbero arrivati così lontano nel torneo, ma in finale non c’è stato nulla da fare. Meritatissimo il successo del Marseille, ottimo l’arbitraggio di Saeli, migliore in campo”.
Molto bravi, tra i francesi, Alexandre Salessy e soprattutto Valentine Hertaux, che segna e fa segnare. Tra i salernitani in evidenza il portiere Landi, che neutralizza anche un penalty.

Haba Waba: Le interviste del Festival


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CARLO SILIPO
Carlo Silipo per il terzo anno consecutivo all’Haba Waba Festival. L’anno scorso fu il testimonial della manifestazione, stavolta è presente solo nelle vesti di papà. Papà di Tommaso, che gioca nel Posillipo. Prima di parlare di pallanuoto in generale, ecco il suo giudizio sulla manifestazione: “Rispetto alle precedenti edizioni, il Festival ha fatto un ulteriore salto di qualità, sotto tutti gli aspetti. Consigli agli organizzatori? Impossibile, inutile, qui funziona tutto nel migliore dei modi”.
Nella pallanuoto dei grandi, però, le cose non vanno altrettanto bene. E allora parte da Silipo un’interessante proposta, che riguarda principalmente i giovani: “Per l’interesse della nazionale italiana e della pallanuoto in generale, io metterei subito per il campionato di A1 l’obbligo di schierare a referto quattro Under 20, con l’ulteriore obbligo di tenerne sempre due fissi in acqua. Per farli crescere, i giovani devono giocare”.
Altro argomento: la pallanuoto in campo da 25 metri, con 6 giocatori per squadra e pallone più piccolo. Ecco l’opinione di Silipo: “Io questa proposta che stanno sperimentando non la boccio a priori. Può darsi pure che il gioco diventerebbe più veloce e spettacolare, ma non sarebbe più pallanuoto. Sarebbe un altro sport”.
Nel mercato di A1 maschile ha suscitato scalpore il “caso Bovo”. Silipo dice: “Sandro ha fatto bene a rimanere a Brescia e il Brescia ha ottenuto una conferma molto importante: Bovo è il miglior allenatore italiano, anni fa lo consigliai al Posillipo”.
E a Recco è arrivato Milanovic. “E’ nell’ordine naturale delle cose reccheline, questa scelta: Milanovic li ha battuti nella Champions di Roma, prendiamo Milanovic”.
E non soltanto lui. La Pro Recco, grazie agli acquisti di Filipovic, Mandic, Pijetlovic e Prlainovic, è nuovamente la squadra n. 1 al mondo. “Facendo la doverosa premessa – precisa Silipo – che ognuno è libero di fare ciò che vuole, io la pallanuoto la vedo diversamente. Non ha senso, a mo avviso, prendere tanti campioni: se vinci, il valore del tuo successo è molto relativo, se ti va male – come è avvenuto a Roma e a Barcelona sempre contro il Partizan – fai una figuraccia. Ma è sul piano della promozione, della diffusione della pallanuoto che la politica della Pro Recco non mi convince. Ditemi voi cosa hanno costruito con tutte le vittorie ottenute finora… non hanno una piscina e a vedere le loro partite ci sono sempre i soli quattro gatti. Certo, a tutte le società di questo mondo farebbe piacere avere un Volpi, chi lo mette in dubbio? Si vince e si guadagnano un sacco di quattrini, ma la pallanuoto vera non è questa”.
Mario Corcione
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LUIGI BOLDRINI
Luigi Boldrini è l’allenatore simbolo dell’Haba Waba, quest’anno è la sua sesta edizione: con il Bogliasco ne ha vinto uno ed ha conquistato due medaglie di bronzo. Quest’anno è tutto un po’ particolare e gli chiediamo perchè:-“Potevamo esserci  con tre generazioni di Boldrini. Io, mio figlio Roberto che ha già partecipato a tre edizioni, mio nipote Gianluca alla prima partecipazione, nella squadra che allena Roberto Sport Management c’è anche Luca che è il figlio della attuale compagna di mio figlio. Ma Roberto non è riuscito ad arrivare perché con la squadra della Sport Management è impegnato nella gara 3 playoff promozione se avessero chiuso con gara 2 sarebbe già qui”.
Cosa rappresenta per te questo primato:-“Quando si parla dell’Haba Waba è sempre un’esperienza magica, oltre che dal lato sportivo anche dal punto di vista umano. Tante persone mi salutano anche se non so chi siano, tutti si ricordano di me e del Bogliasco e questo mi rende orgoglioso. Si vedono passare di categoria i bambini e chi non ha potuto vivere questa esperienza gli manca”.
E la vostra famiglia:-“Motivo in più, i miei nipoti, perché anche Luca fa parte della nostra famiglia, mi rende orgoglioso e ancora più felice”.
Roberto:-“E’ arrabbiato non solo perchè devono giocare la terza partita ma anche perché aveva già prenotato e messo in programma di venire a Lignano”.
Ci sei anche un po’ per lui:-“Certo e gli dico che è ancora giovane, di godersi comunque la competizione sportiva che sta giocando come atleta e che avrà ancora tante possibilità di partecipare sia all’Haba Waba sia ad altre manifestazioni”.
Luca era già venuto con Roberto per Gianluca è la prima volta:-“Sono entrambi felici, Ginaluca sta giocando anche a calcio e spero che rimanga nel nostro ambiente il più possibile”.
Gianluca ha anche i bisnonni:-“Si i miei genitori mi telefonano tutti i giorni per avere mie notizie e di Gianluca, hanno mio papà 91 e mia mamma 87 anni sono convinto che io sia insieme al mio nipotino invece non è così perché lui giustamente sta con i suoi compagni di squadra ed i suoi allenatori perché gioca nella Rari Nantes Camogli, così a volte  mi devo inventare qualcosa per tranquillizzarli”.
Suggerimenti:-“Nonostante la folta presenza di squadra, allenatori, dirigenti, tutto bene camere, cibo e assistenza e torneo tutto perfetto”.
Se dovessi mai giocare contro i tuoi nipoti e tuo figlio:-“Vorrei comunque vincere, che è uno dei principi sani  e giusti dello sport”.
Giovanna Rosi
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VASKO VUCKOVIC
Il montenegrino Vasko Vuckovic, allenatore della Rari Nantes Latina, conosce molto bene l’Haba Waba perchè ha preso parte a numerose edizioni del Festival. Può dare, dunque, un giudizio particolarmente attendibile sulla manifestazione, ed il giudizio è questo: “Rispetto agli anni scorsi, è cambiato tutto in meglio. La cosa che più mi convince è la Scuola Arbitri di Saeli: fino a tre anni fa le partite le dirigevano gli allenatori e c’era il rischio che potesse sorgere qualche contrasto con i tecnici delle squadre. Oggi, invece, grazie anche alla grande disponibilità mostrata dagli aspiranti arbitri che dirigono le partite, tutto va avanti con maggiore serenità”.
Ma c’è qualcosa che Vuckovic cambierebbe nell’Haba Waba Festival? Ecco la risposta del tecnico montenegrino: “Non è una critica agli organizzatori, si badi bene, è solo un suggerimento. So che non è facile ottenerlo, ma sarebbe bello, riguardo agli alloggi, che le squadre di pallanuoto occupassero interamente alcune strutture senza dover dividere l’albergo con atleti di altre discipline presenti al villaggio. Ciò faciliterebbe lo spirito di fratellanza promulgato dalla Waterpolo Development, anche se anche attualmente sotto questo aspetto le cose vanno molto bene. Pensate, noi abbiamo giocato una gara contro la Waterpolo Bari che tre ore prima, nella nostra precedente partita, aveva fatto un tifo infernale per noi”.
Ed ecco un altro suggerimento di Vasko, stavolta di carattere tecnico: “Con l’attuale formula qualche squadra finisce di giocare troppo presto e ciò produce anche qualche inconveniente per quei familiari degli atleti che possono venire a Lignano Sabbiadoro solo nel week end: arrivano e trovano la squadra del cuore già eliminata. Gioverebbe molto, inoltre, all’interesse dei tornei che la distribuzione delle squadre italiane nei vari gironi fosse stabilita con maggiore cognizione di causa, sulla base cioè di precedenti tornei Haba Waba effettuati nelle varie regioni, tornei che potrebbero fornire agli organizzazioni valutazioni più precise sul valore delle squadre. Faccio un esempio: quest’anno la Crvena Zvezda si è presentata qui al Festival con due squadre nello stesso torneo, ma paradossalmente è stata eliminata la formazione più forte perchè è capitata in un girone molto più competitivo rispetto all’altra”.
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ROBERTO MANNAI
Il pluricampione d’Italia Roberto Mannai (3 scudetto con il Posillipo, 1 con la Pro Recco) è qui all’Haba Waba International Festival soprattutto nelle vesti di papà: sua figlia Linda, 11 anni, gioca nella Rari Nantes Bogliasco di Boldrini finora imbattuta nel torneo: 4 vittorie e un pareggio. “E’ la prima volta che vengo al Festival”, precisa Roberto Mannai e aggiunge: “Ho sempre sentito parlare bene di questa manifestazione, ma soltanto vedendola dal vivo ti puoi rendere conto di quanto sia meravigliosa. Sono rimasto letteralmente choccato, in senso positivo ovviamente”.
“Ma – prosegue Mannai – basta vedere la gioia sui volti dei ragazzi per rendersi conto di come siano felici qui a Lignano Sabbiadoro. Un suggerimento all’organizzazione? Non è proprio il caso, qui funziona tutto alla perfezione, sia per quanto riguarda le partite sia per gli annessi e connessi. Ci sono 120 squadre, un numero stratosferico, ma la Wpd è talmente brava che non te ne accorgi nemmeno”.
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ATTILA SUDAR
Nella prima fase hanno vinto tutte le partite segnando 75 gol e subendone soltanto 1. I brasiliani dell’Abda Bauru sono la grande rivelazione dell’Haba Waba Festival 2014, ma non per il loro allenatore, il grande Attila Sudar: “Noi dell’Abda stiamo facendo un bel lavoro e mi auguro che entro qualche anno anche altre società brasiliane, seguendo il nostro esempio, possano fare altrettanto”.
Si vedono già, a livello di nazionale, anche i primi frutti del lavoro di Ratko Rudic. La nazionale brasiliana maschile, che ha preso parte anche alla Superfinal di World League, si è fatta onore in tutte le partite finora disputate in questa stagione. Per diffondere è far crescere la pallanuoto nei Paesi dove non è ancora sviluppata, ci vorrebbero tanti Rudic, ma “purtroppo ne abbiamo uno solo”, è il pensiero del collega Franco Carrella. Sudar non è del tutto d’accordo: “Ci sono moltissimi tecnici che potrebbero svolgere egregiamente questo tipo di lavoro nei continenti dove, rispetto all’Europa, la pallanuoto è ancora indietro sia sul piano della diffusione sia dal punto tecnico. In Ungheria, ad esempio, ce ne sono tanti”.
Già, l’Ungheria. Quante chances ha la squadra di Benedek di vincere il titolo ai prossimi Europei di Budapest? Ecco la risposta di Attila Sudar: “Se gioca al massimo, l’Ungheria è capace di qualsiasi tipo di risultato, non a caso è la squadra campione del mondo in carica. Sulla carta, però, in questo momento la Serbia ha qualcosa in più. Sarà un Europeo bellissimo, anche Italia, Montenegro e Spagna possono dire la loro nella lotta per la conquista del titolo”.
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ROBERTO CALCATERRA
Immancabile. Il campione del mondo 1994 Roberto Calcaterra è sempre presente all’Haba Waba International Festival e, considerata la sua grande conoscenza delle cose della pallanuoto, è sempre utile ascoltare il suo parere sugli argomenti all’ordine del giorno. Qui al Villaggio Ge.Tur., in seguito alle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa da Pino Porzio (http://www.wpdworld.com/?p=154313) abbiamo avviato un dibattito sulle innovazioni che la Fina sta sperimentando (campo da 25 metri, 6 giocatori per squadra, pallone più piccolo) e pertanto abbiamo chiesto anche a Roberto Calcaterra di dire la sua sull’argomento. Ecco cosa ne pensa: “Quando giocavo nel Brescia, spesso in allenamento facevamo partite in campo da 25 metri e con 6 giocatori per squadra, e devo dire che la cosa non è poi tanto male. Ma fare partite vere sarebbe una follia: con il metro di arbitraggio che viene adottato oggi, i giocatori si ammazzerebbero di botte”.
In altre parole, anche Roberto Calcaterra boccia queste innovazioni. Ma non solo perchè il gioco diventerebbe più fisico. “Innanzitutto giocare 6 contro 6 cancellerebbe automaticamente il marchio “Settebello” che ormai è diventato il segno distintivo del nostro sport: sul piano dell’immagine non sarebbe una mossa indovinata. Poi, e non sono certo l’unico a pensarla così, la pallanuoto non ha bisogno di innovazioni. Ha soltanto bisogno di essere pubblicizzata in maniera adeguata”.
Concludiamo con un giudizio sull’Haba Waba Festival 2014: “Sta andando tutto nel migliore dei modi, l’organizzazione è all’altezza della situazione. Come sempre, del resto”.
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SONIA CRISCUOLO
Sonia Criscuolo è tornata quest’anno col Rapallo all’Haba Waba Festival dopo l’esperienza della scorsa stagione. Anche dalla campionessa d’Italia 2013 arrivano segnali positivi circa l’organizzazione della manifestazione: “Rispetto all’anno scorso ho notato evidenti migliorie, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi”.
Anche con Sonia affrontiamo l’argomento delle nuove modifiche che la Fina sta sperimentando e che non coincidono con le sue idee: “Se proprio dobbiamo cambiare qualcosa nella pallanuoto femminile, allora cominciamo con il tiro diretto da 5 metri. E’ una regola che va abolita, induce le squadre a cercare costantemente questo tipo di soluzione offensiva. Così facendo producono poco gioco e poco spettacolo. Credo poi che si debba intervenire anche sulla dimensione delle porte: sono le stesse che si usano per gli uomini, troppo grandi per i nostri portieri, che si trovano in evidente difficoltà. Anche per questo motivo la squadre cercano insistentemente la soluzione del tiro da fuori invece di fare gioco”.
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MAURIZIO MIGLIACCIO
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Maurizio Migliaccio è tra gli addetti ai lavori più medagliati del Festival, visto che con la calottina della Canottieri Napoli negli anni 70 ha vinto quattro scudetti e una Coppa dei Campioni. Al pari degli altri campioni che abbiamo intervistato finora, Migliaccio è completamento contrario alle innovazioni che si stanno sperimentando: campo da 25 metri, 6 giocatori per squadra e pallone più piccolo: “Non è questa la strada da seguire se si vuole accrescere la popolarità della pallanuoto. Il nostro sport non va cambiato, va pubblicizzato. Ha mai pensato di ridurre il campo il calcio? No, e allora perchè mai dobbiamo farlo noi? E poi non vedo quali vantaggi porterebbe un campo di dimensioni ridotte… anzi, io vedo solo svantaggi, il gioco diventerebbe ancora più fisico di quello attuale”.
Ben diverso è il giudizio del tecnico della Canottieri Napoli sull’Haba Waba Festival: “Hanno portato il numero delle squadre a 120, ma tutto continua a procedere nel migliore dei modi. Ho visto tornei a 6 squadre in cui non si capisce niente, qui le squadre potrebbero anche essere 300: nulla cambierebbe”.
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MARCO D’ALTRUI
Marco D’Altrui è qui all’Haba Waba Festival ovviamente con l’Original Marines Pescara. Come prima cosa gli chiediamo un commento sulla squadra maggiore, che dopo uno splendido campionato ha perso l’A2 per un soffio: “E’ davvero un peccato. Speriamo che questa mancata promozione non raffreddi l’entusiasmo che si era creato intorno alla squadra”.
Per il campione olimpico è il secondo anno al Festival. “Siamo soltanto al primo giorno del torneo, non è possibile esprimere un giudizio sulla manifestazione, ma la prima impressione è positiva: rispetto all’anno scorso sembra tutto più semplice, più veloce, forse anche perchè  qualche aspetto organizzzativo è stato meccanizzato”.
Non è altrettanto entusiasta, Marco, sull’ipotesi di portare la pallanuoto in campo da 25 metri: “Negli ultimi anni, grazie al Settebello, ho visto una pallanuoto più veloce, più divertente, che esalta il contropiede, uno degli aspetti più spettacolari del nostro sport. Con il campo da 25 metri tutto questo sparirebbe, le possibilità di andare in contropiede sarebbero praticamente azzerate”.
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MLADEN KLIKOVAC
Strano ma vero: Mladen Klikovac è qui al Festival perchè “entrambi i responsabili tecnici della categoria Haba Waba del Primorac sono in viaggio di nozze. Ma – aggiunge Klikovac – sarei venuto ugualmente: per anni, lavorando in Russia, mi sono perso questa bellissima manifestazione”.
Si va subito all’argomento più discusso: la pallanuoto in vasca da 25 metri: “Sono decisamente contrario, anche all’idea di far giocare le squadre con un pallone di dimensioni ridotte. Ve lo immaginate un Mandic che tira con una palla più piccola? Ti spacca la porta”.
Già, Mandic: con lui, Filipovic, Pijetloviv e Prlainovic (e probabilmente anche Buslje) la Pro Recco potrà tornare a schierare in Europa una squadra quasi imbattibile. Che ne pensa Klikovac? “Io – sottolinea il tecnico montenegrino – ho della pallanuoto un’idea completamente diversa: a me i talenti piace costruirli in casa, con il duro lavoro nei settori giovanili”.
E, a proposito di giovani talenti montenegrini, Klikovac parla molto bene di Aleksa Ukropina, mancino dello Jadran Herceg Novi: “Giocatore interessantissimo. Alcune squadre serbe gli avevano già messo gli occhi addosso, ma lo Jadran lo ha blindato: per ora non si tocca”.
Mario Corcione

Haba Waba: Presidente LucioPisani: “EDIZIONE RECORD”



Successo franco-spagnolo al Villaggio Ge.Tur di Lignano Sabbiadoro nella settima edizione dell’Haba Waba International Festival, la più importante manifestazione mondiale giovanile di pallanuoto, organizzata dall’Associazione Waterpolo Development “supported by” FINA (Fédération Internazionale de Natation), LEN (European Aquatic) e FIN (Federazione Italiana Nuoto. Davanti ad un pubblico-record, circa 2000 persone, si sono aggiudicate il titolo 2014 il Club Natacio Barcelona (torneo Under 11) e le Cercle de Nageurs Marseille (torneo Under 9).
Gli spagnoli hanno battuto in finale i salernitani della Swim Academy Pagani con il punteggio di 5-2, mentre i francesi si sono imposti per 7-2 ai campioni in carica, i Mirmidoni Salerno, nella rivincita della scorsa edizione. Alle due finali, dirette da Filippo Gomez e Dante Saeli, hanno assistito tra gli altri Bartolo Consolo, presidente della Commissione Fina per lo Sviluppo della Pallanuoto, il testimonial della manifestazione Valentino Gallo (con la mamma Anna Fantini, “Golden Mama” della manifestazione) e Gianni De Magistris, ospite d’onore dell’evento.

Il Barcelona festeggia il titolo
Secondo tradizione, non sono state disputate le finali per il terzo posto, che è stato assegnato ex aequo alle altre quattro semifinaliste dei due tornei: Blu Team Catania e Arechi Invicti (terza squadra salernitana nelle prime otto) nel torneo Under 11, Plebiscito Padova e Academija Cattaro nel torneo Under 9.
In serata, nel Palazzetto dello Sport del Villaggio Ge.Tur, la cerimonia di chiusura con la partecipazione di tutte le 120 squadre partecipanti. Lucio Pisani, presidente dell’Associazione Waterpolo Development, stila il bilancio della manifestazione: “Tutto è andato nel migliore dei modi, anzi al di là di ogni più ottimistica previsione. Il gradimento dei partecipanti è stato unanime, i numeri sono davvero record”.
Il Festival, infatti, ha ospitato quasi 3000 persone, per l’esattezza 2986, così suddivise: 1352 giocatori, 194 allenatori, 1168 familiari al seguito dei piccoli atleti, 66 ospiti, 95 componenti lo staff organizzativo, 21 arbitri.

Bartolo Consolo con Valentino Gallo, testimonial della manifestazione, e Yann Vernoux, allenatore del Marseille campione Under 9
 

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