sabato 30 aprile 2016

Il Brescia vince l’Euro Cup del record


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BRESCIA-SINTEZ KAZAN 12-6 (5-1, 1-0, 3-1, 3-4) [and. 11-4]
Brescia: Del Lungo, Guerrato, C. Presciutti 1, Randjelovic, Molina 3, Rizzo 2 (1 rig.), Damonte, Nora 2, N. Presciutti, Bertoli, Ubovic 2, Napolitano 2, Dian. All. Bovo
Sintez Kazan: Ivanov, Pliskevic, Zinnatulin, Odintsov 1, Antonijevic, Marelja, Rizhov-Alenichev 2, Nagaev 2 (1 rig.), Latipov 1, Yankov, Ivankov, Shepelev, Koshkarov. All. Fedorin
Arbitri: Koganov (Aze) e Schwartz (Isr)
Note: sup. num. Brescia 1/5, Sintez 2/3. Rigori: Brescia 1/1, Sintez 1/1
Attesa e meritata. La vittoria dell’Euro Cup da parte del Brescia possiamo definirla così. Dopo l’11-4 dell’andata a Kazan, era impossibile pensare a un tracollo nel ritorno contro il Sintez a Mompiano, davanti a quei tifosi che non avevano potuto festeggiare l’unico trionfo dei leoni degli ultimi 10 anni, la Coppa Italia del 2012, vinta a Napoli. Il Brescia non poteva deluderli e non l’ha fatto, conquistando la quarta Euro Cup della sua storia e diventando il primo club a raggiungere questo primato (Savona e Ujpest sono ferme a tre). La terza coppa l’aveva vinta nel 2006 proprio contro il Sintez: allora però i leoni avevano dovuto faticare, arrivando fino ai supplementari in casa dei russi. Stavolta non ce n’è stato bisogno. Troppo forti i lombardi per i ragazzi di Fedorin, che non hanno neanche provato a dare fastidio, trasformandosi presto in altri invitati alla festa azzurra di Mompiano.
Il Brescia tiene subito la partita su ritmi alti, vola sul 3-0 con i gol di Ubovic (controfuga), Nora (contro la zona) e Napolitano (bella giocata ai due metri) e poi difende con grande attenzione sui centri avversari, sfiancati come all’andata dal movimento dei difensori di Bovo. Il primo quarto si chiude sul 5-1, più di un’ipoteca sulla coppa, mentre dal secondo in poi si moltiplicano gli errori sotto rete. Contano poco, perché la difesa resta quasi perfetta, anche grazie a Del Lungo, rilevato nell’ultimo quarto da un ottimo Dian: il secondo gol del Sintez arriva solo al 24’. Tutto facile, insomma, fino al 12-6 conclusivo.
L’Italia conserva dunque il trofeo – vinto l’anno scorso dal Posillipo nella finale “napoletana” con l’Acquachiara – e tocca quota 10 successi nella competizione, un’enormità: l’Ungheria, seconda in questa graduatoria, è a quota 4. Tutti contenti alla Mompiano, anche Bovo, che conquista il suo primo trofeo internazionale da allenatore, ma la sua terza Euro Cup in carriera, dopo quelle ottenute da giocatore con Pescara e Savona. La coppa è un premio alla sua bravura e alla tenacia di un’intera società – dai patron Bonometti al presidente Malchiodi fino al ds Borelli – che continua a credere nella pallanuoto ad alto livello. L’Euro Cup è meritata anche per questo: negli anni di dominio della Pro Recco, il club lombardo avrebbe potuto mollare la presa, abbandonarsi alla filosofia del “chi me lo fa fare” che ha contagiato altre gloriose piazze della waterpolo nostrana. Il Brescia, invece, ha continuato ad investire, a prendere grandi giocatori e a crearne di nuovi, anche grazie al lavoro del suo allenatore, facendo il bene della pallanuoto italiana e anche del Settebello.
Dopo aver perso Michael Bodegas, nella scorsa estate il Brescia è andato a pescare lo straordinario duo serbo Ubovic-Randjelovic, poi Bertoli dal Posillipo e Damonte dal Savona e infine ha inserito nel suo 13 di base il giovane Guerrato. Giocatori che hanno portato subito un trofeo e con i quali è possibile aprire un nuovo ciclo. Impossibile prevedere se a Brescia arriveranno mai titoli più importanti come lo Scudetto o la Champions League: di sicuro Bovo e i suoi ragazzi continueranno a provarci, a cominciare dalla Final Six Scudetto di Sori.

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