mercoledì 20 gennaio 2016

BELGRADO 2016: il Settebello si ferma ai quarti, Montenegro in semifinale



Nikola Janovic



ITALIA-MONTENEGRO 7-10 (2-3, 0-1, 3-4, 2-2)
Italia: Tempesti, F. Di Fulvio 2, N. Gitto, Figlioli 1 (rig.), Giorgetti, Bodegas 1, Giacoppo, Gallo, C. Presciutti 1, S. Luongo 1, Aicardi 1, Baraldi, Del Lungo. Allenatore: Campagna
Montenegro: Lazovic, Dra. Brguljan, Paskovic, Petrovic 1, Dar. Brguljan 2, Radovic 2, N. Janovic 4, M. Janovic, Ivovic, Misic, Vukicevic, Jokic 1, Scepanovic. Allenatore: Gojkovic
Note: Usciti per limite di falli Drasko Brguljan e Petrovic (M) nel terzo tempo, Vukcevic e Radovic (M) nel quarto tempo. Superiorità numeriche: Italia 4/15 + 1 rigore, Montenegro 5/8 + 1 rigore. Arbitri: Schwartz (ISR) e Alexandrescu (ROU)

La strada che porta a Rio de Janeiro è (momentaneamente) interrotta. L’Italia, e di conseguenza le sue ambizioni di medaglia, sbattono contro il Montenegro che, dal canto suo, attende l’esito di Ungheria-Croazia per sapere se, già da stasera, potrà festeggiare la qualificazione alle Olimpiadi. Per lo stesso obiettivo, invece, il Settebello dovrà invece aspettare il torneo Preolimpico che si giocherà a Trieste dal 10 aprile. Resta il rammarico per quanto visto nelle precedenti partite e per quello che gli azzurri non sono riusciti a dare contro un avversario che ne ha saputo sfruttare perfettamente tutte le defaillance, potendo contare su un campione senza età come Nikola Janovic (nella foto): il suo ritiro, annunciato al termine dei Giochi di questa estate, priverà la pallanuoto di un altro esponente d’alta scuola ma negli occhi potranno restare altre quattro gemme, che vanno ad aggiungersi ad una lunga lista, con cui l’ex Posillipo non concede scampo ad un possibile ritorno dell’Italia.
La formazione di Campagna resta vittima dei suoi errori – troppe superiorità numeriche non sfruttate a dovere per il 4/15 finale – e la serata storta di molti dei suoi tiratori che hanno trovato sulla propria strada anche un super Scepanovic. Eppure l’inizio del match lasciava sperare in un esito diverso: Bodegas è il grimaldello scelto dal c.t. per scardinare la difesa montenegrina e le sue entrate ai due metri causano la prima espulsione di Vukcevic sfruttata da Christian Presciutti. Uomo in più e difesa, le armi che avevano permesso al Settebello di rubare la scena nei primi quattro incontri, non trovano efficace riscontro quando, dall’altro lato, si scatenano Nikola Janovic e Radovic che ribaltano in poco tempo il punteggio, mentre Petrovic punisce un contro fallo in ripartenza per il più facile dei 2-3.
Gli errori si riversano anche sul fronte offensivo, l’Italia resta a secco per tutto il secondo tempo, ritrovando il gol con Luongo in apertura di terza frazione, preludio al primo break montenegrino firmato Radovic-Janovic. Gli azzurri riescono a reagire, arrivando fino al -1 con orgoglio, ma due gravi disattenzioni difensive regalano a Darko Brguljan due pallone d’oro per il 5-8. E’ infine Nikola Janovic, il capitano assente un anno fa a Kazan, a gettarci nel baratro, aprendo e chiudendo l’ultimo tempo con una doppietta, intervallata dai gol di Aicardi e Francesco Di Fulvio (top scorer con una doppietta).

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