giovedì 28 luglio 2016

Vasko Vuckovic “Gojkovic il segreto del nuovo Montenegro”

Vasko Vuckovic

La storia recente dei match tra il Settebello e il Montenegro dice che gli “Ajkula”, gli Squali allenati da Vladimir Gojkovic, rappresentano il pericolo maggiore per gli azzurri nella fase a gironi delle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Agli Europei di Belgrado, il dinamismo, la qualità tecnica e la forza atletica dei montenegrini sorpresero l’Italia, eliminata nei quarti di finale del torneo. Alla Kombank Arena, il Montenegro mise in riga l’Ungheria in semifinale, per poi giocare alla pari di una favoritissima Serbia una finale persa tra le polemiche arbitrali davanti al pubblico più numeroso della storia della pallanuoto. Nessuno, negli ultimi tre anni, ha messo in difficoltà la squadra di Savic quanto il Montenegro. Gli “Ajkula” riusciranno a fare altrettanto ai Giochi Olimpici? L’abbiamo chiesto a Vasko Vuckovic, vero maestro di pallanuoto, attualmente impegnato con il Club Aquatico Pescara e, parallelamente, nello staff di Gojkovic, nel quale ricopre il ruolo di videoanalista.
Mr. Vuckovic, il Montenegro è passato da un quinto posto ai Mondiali non esaltante per qualità di gioco alle imprese di Belgrado. Possiamo dire che il cambio di panchina, da Ranko Perovic a Gojkovic, è servito eccome. 
Gojkovic, c.t. del Montenegro
Gojkovic è divenuto c.t. del Montenegro dopo i Mondiali di Kazan
Gojkovic ha portato serietà e serenità nell’ambiente della nazionale. È riuscito a stimolare i giocatori migliori, a spingerli a dare il massimo. A un certo punto della carriera i bravi giocatori arrivano a pensare di poter fare di testa loro, che l’allenatore non serve a nulla. Anche in maniera dura, Vladimir gli ha fatto capire che non è così.
Un’impresa non facile da un allenatore giovanissimo – classe ’81 – che è stato compagno di squadra di molti dei suoi giocatori. 
Gojkovic non ha guardato in faccia a nessuno e i giocatori hanno accettato il suo modo di fare. Hanno capito di poter essere guidati da uno come lui.
L’altro fattore dell’exploit in Serbia è stato il rientro di Nikola Janovic, fuoriclasse e capitano vero, assente a Kazan. Il suo ritiro, dopo gli Europei, rischia di lasciare il Montenegro senza guida in acqua a Rio? 
Nikola s’è fatto sentire in acqua e fuori, è stato fondamentale. Ora stiamo riorganizzando il gioco senza di lui, ma i giocatori sanno di doversi prendere le responsabilità che erano di Nikola. Siamo fiduciosi, ma solo a Rio sapremo se ci riusciranno. Per un piccolo paese come il Montenegro arrivare a medaglia sarebbe un grande risultato.
A Belgrado il Montenegro ha giocato una pallanuoto dinamica, spesso senza un centroboa in acqua, sottraendo agli avversari i punti di riferimento. La rivedremo in Brasile? 
Ivovic è chiamato a diventare il leader degli Ajkula dopo l'addio di Nikola Janovic
Ivovic è chiamato a diventare il leader degli Ajkula dopo l’addio di Nikola Janovic
Gojkovic ha impostato sin dal primo momento questo tipo di gioco, contando su giocatori come Nikola e Mladjan Janovic, oppure Jokic, in grado di muoversi anche ai due metri. Avessimo avuto ancora un elemento della qualità di Zlokovic, allora sì, avremmo potuto puntare maggiormente sul centro. Ma Boris non gioca più e a noi non resta che giocare una pallanuoto veloce.
Le Olimpiadi di Rio si annunciano tra le più equilibrate di sempre nella pallanuoto. È d’accordo?
Potenzialmente 8 squadre possono vincere l’oro. Le nazionali che hanno fatto pochi cambi sono diventate ogni anno più forti. Qualche sorpresa ai Giochi ci sarà: Grecia, Italia e Ungheria sono squadre che non possono essere escluse a priori dalla zona medaglie. E poi c’è il Brasile di Ratko Rudic, che gioca in casa e propone un continuo ricambio di posizioni, una squadra pericolosa.
Non vede la Serbia favorita?
La Serbia è sicuramente avanti alle altre, ma la distanza s’è ridotta. Alcuni giocatori sono arrivati al loro top, non possono ulteriormente migliorare, ed altri vengono da una stagione in cui hanno giocato solo 12-13 partite. Sono forti, ma non imbattibili.
L’età media del Montenegro è piuttosto alta. Avrete problemi per rinnovare la squadra nel dopo-Rio?
Ukropina, talento 18enne escluso per ora da Gojkovic
Ukropina, talento 18enne escluso per ora da Gojkovic
Non credo. Ero a Baku per i Giochi Europei e lì la nostra U17 non ha espresso tutto quello che poteva (è stata eliminata agli ottavi dalla Russia, ndr). A settembre abbiamo i Mondiali U18 in casa, a Podgorica: i giocatori sono più grandi di un anno e sono certo faranno bene. La nazionale maggiore dovrà vivere un periodo di transizione, ma non abbiamo nessuna paura del futuro, abbiamo dei talenti che possono affermarsi.
Ultima domanda: Belgrado fu invasa dai montenegrini per la finale degli Europei. Accadrà lo stesso a Rio, lontana migliaia di chilometri dal vostro paese? 
Già abbiamo problemi per le richieste di biglietti, ci sono tanti montenegrini in Sud America, specie in Argentina, e vogliono seguirci alle Olimpiadi.

0 commenti:

Posta un commento

 

Followers