venerdì 29 luglio 2016

Rio 2016, parla Pomilio: attenzione a Grecia e Croazia


Amedeo, Come procede il tuo avvicinamento verso Rio?
Molto bene, sono concentrato, immerso nelle olimpiadi più difficili della storia. Con Sandro e lo staff avremo da lavorare tantissimo, il flusso di informazioni da elaborare sarà enorme. Del resto la situazione è chiara, si è allargato il numero delle pretendenti , il livello si è allineato tra parecchie squadre., di conseguenza conteranno fattori minimi, e nulla può essere lasciato al caso. vedo con grande piacere che il gruppo è molto disponibile a questa full immersion che non avrà sosta fino alla fine della spedizione olimpica.
Come procederà la preparazione una volta a Rio?
Faremo delle partite con altre squadre, per riprendere gli aspetti tattici, tecnici e fisici per smaltire il fuso orario il prima possibile: ci aspetta un girone difficile, che ci impone di giocare da subito ad alto livello.
Pensi all’esordio con la Spagna?
Assolutamente si. Parliamo di una squadra insidiosa che può giocare per una medaglia: ha individualità notevoli riassunte in un gioco efficace, dobbiamo farci trovare pronti.
Possiamo dire che nel nostro girone ci sono 4 poltrone per 5?
È giusto e proprio per questo sarà importante tenere un livello prestativo costante sia nella singola partita che nell’intero torneo, dentro e fuori l’acqua: un filo conduttore che non dobbiamo lasciare mai e che in acqua si traduce in maggiore compattezza, in una continuità di gioco che ti permette di sfruttare al meglio i tuoi punti di forza.
Del Lungo in grande crescita dopo l’infortunio di Tempesti …
Si, ha fatto un notevole passo in avanti, è ancora giovane, in questo periodo si è preso delle responsabilità importanti che lo hanno fatto crescere ulteriormente e che hanno confermato che merita il posto che ha attualmente in nazionale, Ora lui è un valore aggiunto del nostro Settebello. Sono comunque sicuro che Tempesti dopo l’infortunio sarà capace di esprimersi di nuovo al meglio così da rendere ancora più solido un ruolo fondamentale come quello del portiere.
Parliamo un attimo di Australia e Serbia, che avete incontrato pochi giorni fa ad Ostia in common training …
L’Australia farà molto meglio di ciò che ha mostrato ad ostia. Non tanto in difesa, dove si muovono molto bene, quanto in attacco, soprattutto se gira Kayes, il loro centro “neozelandese”. Sono una squadra molto dura, che ti lascia il segno anche dopo la gara: se sei preparato bene recuperi, altrimenti dopo due giorni hai ancora le scorie dell’incontro con loro.
Nelle grandi occasioni restano sempre attaccati alle partite che contano, credo che saranno competitivi a rio, anche grazie alle loro caratteristiche difensive, una zona ben fatta che si alterna ad un pressing alto e fisico. È evidente la mano di Fatovic.
La Serbia si è allenata molto sul pressing forte, questo sicuramente ci ha permesso di allenare bene anche il nostro gioco. La difficoltà nel giocare con loro è che sanno modulare il loro pressing, sanno farlo non solo … “mani addosso”, ma anche giocando molto sulle gambe, molto in anticipo: se unisci questa agilità alla loro capacità di tenere lontano i perimetrali, di impedire i passaggi da un lato all’altro mentre il marcatore isola il centro, capisci bene che diventa un ostacolo molto duro da superare.
E’ la squadra che ha la migliore qualità di gambe in assoluto, sia nel pressing, sia nella zona a risalire, a chiudere gli spazi e anche nell’uomo in meno mi aspetto una difesa con l’uso delle gambe ad altissimo livello. Fino al 2015 erano riusciti a fare una difesa chiusa che con buone gambe diventava molto aggressiva senza darti il tempo di accorgerti che l’assetto è cambiato.
E la Grecia? O vogliamo chiamarlo … Olympiacos?
La Grecia in questo momento è sicuramente al top. Hanno meccanismi estremamente rodati all’interno dell’Olympiacos che,insieme alla loro qualità tecnica altissima fanno si che riescano spesso a raddrizzare partite che li vedono sotto di 2-3 gol. E’ una caratteristica pericolosissima, che nasce dal grande miglioramento dei 2 centroboa che ti impediscono di tappare la bocca ai vari Fontoulis, Afroudakis, Vlachopoulos, Milonakis, etc.
Indubbi i meriti di Vlahos, che ha chiara la situazione: ha una squadra di alto livello, ben rodata, con cui può perfezionare più di altri i minimi dettagli. Sta portando la Grecia ad un livello notevole.
Torniamo nel nostro girone: chi temi di più tra USA, Croazia e Montenegro …
Indubbiamente la Croazia: hanno un gioco collaudato che abbinato ad una forma fisica adeguata permette di raggiungere una consapevolezza di gruppo che potrebbe fare la differenza. Sono campioni olimpici in carica con quel che consegue a livello psicologico, hanno un portiere di altissimo livello, i centri sono migliorati, possono contare sul doppio mancino con l’inserimento Xavi Garcia, e hanno un fuori classe come Sukno.
Quante Olimpiadi con questa?
A Rio toccherò quota 6: 3 da giocatore (1 oro, 1 bronzo), 3 da allenatore (1 argento).
Andiamo oltre Rio: cosa c’è nel tuo futuro?
In Nazionale c’è da lavorare tanto, è normale che se avrò una ulteriore opportunità la esaminerò con serenità . Ma ti ripeto, in nazionale con Sandro stiamo portando avanti un progetto importante volto a valorizzare sia i giovani che sono in prima squadra che quelli delle fasce di età inferiore.

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