giovedì 26 maggio 2016

Caso whereabouts, Giorgetti: “Sono giorni da incubo”


“Ho trascorso dei giorni da incubo”. Queste il primo commento di Alex Giorgetti sul caso riguardante la sua mancata reperibilità ai controlli antidoping, per il quale l’attaccante della Pro Recco e del Settebello rischia una lunga squalifica. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Giorgetti, che domani sarà in acqua nella semifinale scudetto della Final Six, s’è detto amareggiato per l’immagine di lui che da questa vicenda potrebbe venire fuori.
“Ho trascorso dei giorni da incubo, col timore di passare per quello che non sono – spiega l’attaccante -: se ci sono state delle mancanze, non possono macchiare la mia buona fede. Mi spiace soprattutto aver messo a disagio la società e la Nazionale. È duro fare i conti col sistema “whereabouts”, chissà che la mia storia non possa servire per renderlo più accessibile. Cerco di tirare fuori tutta la forza interiore: mi aiuta anche Roberto Re, definirlo mental coach sarebbe riduttivo. Niente accade per caso, Dio vuole farmi superare quest’altra prova. Ho fiducia che tutto si chiarisca e intanto ringrazio quanti mi confortano. Cito un nome, tra tanti: Delgaldo, il vice-allenatore della Pro Recco. Intanto mi concentro sulla Final Six, per me è come schiacciare un interruttore. Non vedo l’ora di scendere in acqua”.
Alla Gazzetta Giorgetti ha parlato anche delle rivali presenti a Sori e della difficoltà di conquistare il 30esimo scudetto della Pro Recco. “Più difficile della Champions? Forse la vera differenza sta nel fattore campo, quindi potrebbe essere più impegnativa la coppa. Un passo alla volta, comunque: prima lo scudetto della terza stella. Ci consegnerebbe ancora di più alla storia”.

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