sabato 1 luglio 2017

WWPCA: Nuove regole, i tecnici dicono no

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Un no secco, totale, alla riforma della Fina. Con un comunicato ufficiale la WWPCA, l’Associazione Mondiale degli Allenatori di Pallanuoto, prende posizione sulle possibili modifiche al regolamento che la Federazione Internazionale discuterà al prossimo Congresso di Budapest, in programma il 13 luglio. Una posizione netta: la WWPCA chiede alla Fina di ritirare l’intera riforma dal Congresso. Parallelamente, mette a disposizione della Fina la propria esperienza per formare una gruppo consultivo per il futuro della pallanuoto. Inoltre, suggerisce di studiare un nuovo set di regole per i prossimi 4 anni da approvare eventualmente dopo Tokyo 2020.
Petar Porobic, presidente della WWPCA
Petar Porobic, presidente della WWPCA
La WWPCA è presieduta dal montenegrino Petar Porobic e conta tra i suoi membri i c.t. di Settebello e Setterosa Alessandro Campagna e Fabio Conti, oltre a personaggi di spicco della pallanuoto internazionale come Ratko Rudic, Dejan Udovicic, Dragan Jovanovic, Paolo Malara e Yiannis Giannouris. Ricordando la sua indipendenza politica e finanziaria, la WWPCA ha espresso il suo disappunto alla Fina per una lunga serie di ragioni: la mancanza di trasparenza nel processo decisionale e di coinvolgimento da parte di atleti e allenatori; l’aver testato per tre anni un set di regole per poi proporne uno diverso; la mancanza di dati che dimostrino come il cambiamento delle regole migliori il gioco. E ancora: il fatto che con l’introduzione dei roster da 11 la pallanuoto perda 18 giocatori alle Olimpiadi, diventando l’unico sport di squadra a perdere atleti, che tale riduzione si estenda alle altre competizioni Fina e che nessuna ricerca è stata condotta per valutare l’impatto delle nuove regole sulla salute e la performance degli atleti.
Lungo anche l’elenco di ragioni per le quali la WWPCA annuncia che non supporterà la riforma. In primis la preoccupazione per la salute degli atleti, dovuta alla riduzione dei giocatori negli organici e a quella dei tempi di riposo (intervallo lungo di 3’ e 2 soli time out): riduzione non accompagnata da alcuno studio scientifico sul rischio di infortuni. La WWPCA, inoltre, sottolinea come, con i roster da 11, la pallanuoto sarà l’unico sport di squadra senza un sostituto per ogni giocatore titolare (eccetto il calcio, che ha però solo 3 cambi) e come il portiere molto probabilmente non avrà una riserva, fattore che di certo non migliora lo spettacolo. Secondo l’associazione, aumenta il rischio che le squadre chiudano le partite con meno di 7 giocatori in acqua, mentre il peso delle espulsioni e il ruolo dell’arbitro aumenterà ulteriormente. I roster da 11 incideranno sullo stile del gioco, perché la maggiore fatica dei giocatori comporterà una pallanuoto più lenta e più fisica. La riduzione del campo, infine, porterà il campo di gioco a 20 metri effettivi, il 33% in meno dello spazio attuale, con potenziale diminuzione dello spettacolo.

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