sabato 14 marzo 2015

Lo sviluppo di forza negli arti inferiori sui pallanuotisti - Simone Rigalza


Il quesito non può essere svelato se non si parte dalla conoscenza della fisiologia muscolare.
Si comincia a lavorare fin da piccoli con esercizi in acqua mantenendo la posizione in verticale per il tempo e con l’intensità stabilita dal tecnico, si continua a secco, in palestra quando si riesce, con esercizi di incremento delle capacità condizionali, forza resistenza velocità, con esercitazioni tipo piegamenti sulle gambe, leg extension, affondi ecc ecc…
  • Chi tra gli ex giocatori pallanuotisti ancora in attività ha fatto qualcosa di tanto diverso da questo?
  • E chi tra gli allenatori ripropone la stessa scelta di esercitazioni anche per giocatori più evoluti?
  • Un’ ultima domanda, chi riesce a comporre allenamenti valutando intensità e recuperi, sempre degli stessi esercizi, per far si che si presenti all’atleta evoluto o alle prime armi, uno stress fisico capace di far migliorare la sua performance in partita?
Le risposte, se sincere, potrebbero essere sempre le stesse, cioè tutti facciamo e abbiamo fatto sempre le stesse cose, intensità del lavoro, volume del lavoro, tempi di recupero, ed esercitazioni sempre uguali…..
Volendo rimanere sulla domanda postami da Edoardo, rispondo con semplicità come e quali sono i principi di fisiologia che possono far si che si incrementi la forza.
  1. Il primo metodo capace di stimolare l’incremento della forza è la stimolazione dell’accrescimento delle fibre muscolari, è senz’altro il metodo più conosciuto ed anche il più adoperato da tutti i pallanuotisti, consiste nel proporre carichi particolari al muscolo capaci di stimolare alla sue fibre un diametro trasverso maggiore.  Spiegandolo meglio a parità di fibre presenti in un muscolo appartenenti a due giocatori diversi, risulterà più forte chi possiede uno sviluppo in grandezza maggiore, IPERTROFIA, delle stesse fibre.
  2. Fortunatamente l’unico modo per sviluppare forza negli allenamenti non è l’ipertrofia: il RECLUTAMENTO DI UNITA’ MOTORIE, ad esempio, rappresenta un secondo ma altrettanto valido modello di allenamento per allenare ed incrementare la forza.. Questo spiega come sia possibile che tra due atleti a confronto molto diversi tra loro, in una prova di forza, possa comunque prevalere quello che presenta meno volume muscolare..
Senza elencare tutti i restanti modi per incrementare la forza, che sono spiegati dalla fisiologia muscolare, per rimandarli se risulterà interessante nei prossimi interventi, mi chiedo se tutti noi operatori nel mondo della pallanuoto possiamo veramente rispondere alla domanda che ci è stata posta, senza però conoscere l’infinità dei modi possibili per svilupparla in acqua e a secco…
… oppure conosciamo tante esercitazioni e non sappiamo più come “mischiare le carte” per creare un buon effetto sugli arti inferiori dei nostri atleti, sempre senza rischiare di creare lesioni ai muscoli degli stessi…
Ritengo che ogni allenamento e ogni stimolo non si possa mai giudicare sbagliato, casomai ciò che non è corretto in termini di metodologia dell’allenamento, è ritenere allenante un lavoro con o senza sovraccarico qualsiasi esso sia senza riconoscere il campo energetico e muscolare che si sta provocando.
Attendo considerazioni dei lettori prima di proseguire la trattazione dell’argomento.

Simone Rigalza
Preparatore fisico Nazionale Montenegro

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