martedì 10 giugno 2014

Il nobile gesto di un giovane campione


  

DAL SITO DELLA R.N. BOGLIASCO
La cerimonia di premiazione della Final Four scudetto della categoria under 20 è terminata. C’è ancora tempo per i saluti, i complimenti, la gioia per alcuni, il rammarico per altri.
C’è chi torna con una medaglia al collo ed è felice, di qualsiasi metallo sia, anche se quella d’oro rimane ovviamente quella più ambita, e prova orgoglio, senso di appartenenza, condivisione, soddisfazione.
E’ stato assegnato lo scudetto e sarà scritto per sempre negli annali, poi i riconoscimenti per il secondo ed il terzo classificato, poi ancora i premi speciali.
Si è capito subito che queste Finali avrebbero avuto un sapore particolare, che il pensiero di tanti, e non solo appartenenti alla Rari Nantes Bogliasco, sarebbe andato a due ragazzi che invece di essere a giocarsi emozioni e passioni, sono a curare ferite profonde.
Giacomo Cocchiere e Edoardo Di Somma, a loro, per citarne alcuni, la dedica di Enzo Massa tecnico della Canottieri Napoli Campione d’Italia, il pensiero affettuoso della Federazione Italiana Nuoto, la vicinanza di Alessandro Cavallini allenatore del Sori.
Ma c’è qualcosa di più grande, bello, profondo che è successo. Un gesto nobile, compiuto da un ragazzo, da un atleta, da un giovane campione. Gesto impreziosito dalla volontà che potesse rimanere privato. Ma è tale il significato di quanto accaduto che, pur chiedendo scusa, ci sentiamo di renderlo pubblico.
Abbiamo detto di medaglie e di premi speciali, quello di miglior giocatore è andato adAlessandro Velotto gioiello della Canottieri e della Nazionale di categoria. E’ stato lui, conclusa la premiazione, a chiedere a suo papà di portare il premio al presidente della Rari Nantes Bogliasco perché potesse farlo avere a Edoardo Di Somma, suo avversario ma anche compagno di Nazionale, di tante battaglie.
Ed è proprio Claudio Gavazzi a raccontare quanto successo:-“E’ stato un gesto nobilissimo, un esempio per tanti, non possiamo non evidenziare quello che significa soprattutto dal punto di vista umano. Alessandro ha ricevuto il premio di miglior giocatore e lo ha donato ad Edoardo, vuole che lo tenga lui. Questo significa che in acqua siamo avversari, che combattiamo, ma fuori è diverso e non possiamo non riconoscere la meraviglia di questo gesto. E’ un ragazzo che con il suo comportamento esalta l’appartenenza ad una società come la Canottieri Napoli che non è nuova a etica e valori, e lui è inserito in un contesto che evidentemente esalta anche la nobiltà d’animo. E siccome ha chiesto che non si dicesse valore e merito aumentano. Mi prendo la responsabilità di avere scelto di rendere noto quanto accaduto perché non solo farà bene a Edo ma a tutti i ragazzi: è un esempio universale”.
Giovanna Rosi

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