mercoledì 21 giugno 2017

FINA Man's World League 2017 - Ruza (Russia)



SERBIA-ITALIA 13-7 (2-1, 3-2, 4-3, 4-1)
Serbia: B. Mitrovic, Subotic 2, V. Rasovic, Randjelovic, M. Cuk 1, D. Pijetlovic 3, Ubovic, Aleksic 1, Drasovic, F. Filipovic 4, Prlainovic 1, S. Mitrovic 1, G. Pijetlovic. All. Savic
Italia: Del Lungo, F. Di Fulvio, N. Gitto, Figlioli 1, Mirarchi, Velotto, Nora 1, Gallo, Renzuto, Bodegas 1, Aicardi 4, Bertoli, Volarevic. All. Campagna
Arbitri: Buch (Esp) e Hodgers (Aus)
Note: Usciti per limite di falli Bertoli e Gitto (I), Subotic e Randelovic (S) nel quarto tempo. Superiorità numeriche: Serbia 6/11 e Italia 5/12


Come alle Olimpiadi di Rio de Janeiro il Settebello si inchina di fronte alla Serbia, che ora conduce a punteggio pieno nel girone A della Super Final di World League. Gli azzurri sono costretti a inseguire sin dal primo quarto, faticando contro la fisicità dei serbi e sprecando qualche superiorità di troppo (5/12 il dato finale) che alla fine peserà sul punteggio conclusivo. Prova d’orgoglio per Aicardi, che segna 4 gol e conquista tante espulsioni, confermando, se mai fosse necessario, tutta la sua immensa qualità. Anche tra i campioni olimpici – con 4 volti nuovi rispetto a Rio, come gli azzurri, e senza l’infortunato Mandic – il migliore è un centroboa, Dusko Pijetlovic, che in collegiale con la sua nazionale s’è scrollato di dosso la polvere accumulata nella stagione vissuta con la Pro Recco ed è tornato a fare sfracelli.
Sua la doppietta che apre la partita, due gol in superiorità numerica che aumentano la fiducia dei Delfini di Savic e fanno capire all’Italia che l’aspetta un altro pomeriggio di grandi fatiche. Bella la reazione azzurra, con Bodegas e Aicardi che agguantano il pari, ma subito dopo arriva il break serbo: Filipovic, Subotic e Milos Cuk mettono gli olimpionici sul 5-2. Ancora Aicardi su uomo in più tiene in partita gli azzurri (5-3 a metà gara), ma nella terza frazione la Serbia scappa via. Prlainovic e Stefan Mitrovic impacchettano il 7-3, poi nell’ultimo quarto gli azzurri accusano la fatica e la Serbia dilaga, fino al 13-7 conclusivo realizzato da Aleksic a 7’’ dalla sirena.
“Un passo avanti c’è stato – il commento del c.t. Campagna – ma la distanza è ancora molta. Abbiamo preso molti gol a uomini pari, troppi. Fino al 9-6 del terzo tempo siamo stati in partita e abbiamo avuto la possibilità di segnare il 9-7. Con loro dobbiamo imparare anche a stare aggrappati al match. In questo momento quando fanno le accelerate sono molto forti e noi non dobbiamo permettergli di farle. Se ci riescono è per lo strapoterere fisico, ma oggi non ho visto questo strapotere. È vero che noi non siamo ancora brillanti, però anche da stanchi dobbiamo cercare di contrastarli meglio, altrimenti non si va avanti. Sono molto rammaricato perché non possiamo farci scivolare la partita in questa maniera. Dobbiamo crescere e loro sono il nostro punto di riferimento”.

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