domenica 3 agosto 2014

Il Montenegro e la pallanuoto

Nel corso del mese di luglio, come ogni estate, mi sono preso una settimana di pausa dal lavoro di tutti i giorni e dal sito wpdworld.com e come ormai mi capita da qualche anno sono andato ad immergere le mie stanche membra nel mare Adriatico, sponda Croazia e Montenegro. Posti bellissimi, meravigliosi e popolati da persone straordinarie.
Dopo una prima tappa nella stupenda Dubrovnik sono sceso verso sud, in Montenegro, nelle altrettanto stupende Kotor (Cattaro) e Budva, vere proprie perle dell’Adriatico.
tragitto
Se in Croazia si percepisce forte e tangibile la passione per lo sport: basket, calcio e pallanuoto la fanno da padroni in un palcoscenico che ha donato allo sport mondiale campioni di prim’ordine in praticamente ogni disciplina sportiva; in Montenegro, invece, camminando per le strette viuzze dei suoi capoluoghi si percepisce a pelle la passione quasi religiosa per la pallanuoto o vaterpolo per dirla alla montenegrina maniera.
Quello che per noi è uno dei tanti sport secondi al calcio, per loro è LO SPORT per eccellenza, altrimenti non si riuscirebbe a spiegare come una nazione così piccola (600.000 abitanti) sia una delle nazioni di punta del movimento; per fare un paragone è cose se la città di Palermo avesse una sua rappresentativa tra le prime 5-6 squadre al mondo.
Giri per Kotor e ti capita di vedere Porobic che prende il sole in spiaggia o uno dei tanti “fenomeni” del Primorac e del Cattaro che si ferma a bere una fresca birra. Per le strade campeggiano le foto dei campioni montenegrini a fare da testimonial alle compagnie telefoniche o alle bevande gassate. La pallanuoto è il baluardo su cui poggia tutto lo sport della piccola repubblica balcanica.
Ricordo con un misto di piacere e stupore quando nel 2008, ero a Kotor, alle 6 del mattino un boato mi svegliò… erano le urla di gioia di tutta una città, forse addirittura di una nazione intera. Il Montenegro contro l’Ungheria segnò quasi a tempo scaduto il gol del pareggio in quella che era la loro prima partita di sempre in un’Olimpiade e tutta una nazione era incollata sugli schermi delle tv.
Ultima tappa del mio giro balcanico è stata Budva, quella che è l’epicentro del turismo montenegrino. Piccola cittadina di 16.000 anime che nel corso dei mesi estivi ne ospita almeno dieci volte tanti. Locali sempre pieni, musica a tutto volume, spiagge, divertimento e fiumi di persone in perenne movimento… in pratica una sorta di Ibiza dell’Adriatico.
Proprio per tale motivo mi ha sorpreso, ma alla fine conoscendo i montenegrini nemmeno più di tanto, vedere lo scorso 25 luglio le strade di Budva praticamente deserte. Quello che fino a poche ore prima era un fiume ininterrotto di turisti di colpo era scomparso…. erano tutti nelle decine di bar e locali, davanti ai megaschermi a vedere, in ansia e trepidazione, la partita di semifinale degli Europei di pallanuoto tra Montenegro e Serbia. L’Italia si ferma per il calcio, il Montenegro per la pallanuoto… quanto è diverso il mondo!
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Il risultato della partita lo sappiamo: ha vinto la Serbia in rimonta. Alla fine, con la tristezza nel cuore, per i montenegrini è ritornato tutto alla “normalità”: la gente è tornata per le vie di Budva e la “movida” è ripartita con tutti i suoi eccessi estivi. Non oso nemmeno immaginare il clima di festa che avrei provato se il Montenegro fosse andato in finale.
Il Montenegro è… la pallanuoto. Vai in spiaggia e se da noi trovi campi da beach-volley, beach-tennis e qualche sporadico campo da basket 3vs3, da loro, anche in quelle più affollate, ci sono porte piazzate in acqua e ci si diverte giocando a pallanuoto: uno tira ed uno para oppure si gioca ad una porta sola. Giusto per divertirsi.
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Ho visto ragazzini, adulti e anche persone di mezza età andare in spiaggia portandosi dietro il classico pallone giallo per poi sfidarsi in acqua… proprio un altro mondo. Lo sport che è nato dal mare, in Italia è scomparso dalle spiagge…
Adriano Vannucci

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