sabato 11 luglio 2015

L'Italia si aggiudica la Vodafone CUP



Ungheria – Italia 6-8 (1-3, 1-0, 2-2,2-3)

UngheriaDecker, Gor-Nagy, Madaras, Erdelyi, Vamos 2, Nagy, Angyal, Szivos 1, Varga Da. 2, Manhercz., Bedo 1, Harai, Levai. All. Benedek
Italia: Tempesti, F. Di Fulvio 1, N. Presciutti, Figlioli, Giorgetti 2, Fondelli, Giacoppo, Gallo, N. Gitto, Luongo 1, Aicardi 4, Renzuto, Del Lungo. All. Campagna

Parte forte l’Italia, e in pochissimi minuti si ritrova sullo 3-0 grazie a tre prodezze di Aicardi (2) e Giorgetti. I padroni di casa non ci stanno e accorciano le distanze con Bedo, che, seppur fortunosamente, supera Tempesti in superiorità numerica.
Finisce, per così dire, la “fase di studio” e gli ungheresi cominciano a farsi sentire di più in difesa. Gli azzurri non sono da meno e chiudono bene, complice anche un ottimo Tempesti, che deve però capitolare a metà della seconda frazione di gioco “per colpa” diSzivos che firma il 2-3 con una gran sventola da fuori.
La gara si accende, prevalgono le difese e le prodezze dei singoli (Tempesti tra i pali e Renzuto in marcatura per noi, Nagy, autore di un bel recupero in inferiorità numerica per i magiari),e si arriva a 45″ dal termine del secondo quarto, quando Benedek chiama time-out, i magiari conquistano l’espulsione ma è ancora Tempesti a sventare su conclusione ravvicinatissima.
L’Ungheria cambia musica nei primi 2 minuti del terzo quarto piazzando un 1-2 terribile ad opera di Vamos e Daniel Varga, primo vantaggio dei padroni di casa, ma proprio quando gli azzurri paiono aver smarrito il senso del gol arriva il pari di Stefano Luongo: 4-4.
Tempesti para in inferiorità numerica, Di Fulvio coglie il palo da distanza abissale, ancora Tempesti salva su Harai prima e poi si fa aiutare dal palo per sventare il tiro di Erdely, mentre sul capovolgimento di fronte Renzuto manca il bersaglio dai 5 metri.
C’è grande agonismo e l’impressione è che ogni azione possa essere determinante ai fini del risultato finale.
C’è anche spazio per un gol fantasma, quello che Aicardi parrebbe aver segnato (splendida azione italiana) e che i fischietti non vedono. Non c’è tempo per decidere chi abbia ragione perché  Aicardi la mette in gol con la fotocopia dell’azione precedente, segnalando all’arbitro che no, questa volta proprio non ci sono dubbi…
E’ un ottimo momento per gli uomini di Sandro Campagna, che allo scadere vanno vicini al +2, ma l’ottimo Decker salva.
L’ultima frazione di gioco sorride ai nostri che conquistata la palla al centro e vanno subito a rete con Di Fulvio, ricezione da mano sbagliata, finta elegante e “spietrata” alle spalle di Decker:+2 Italia.
Don’t blink” dicono gli americani, non perdere di vista la partita perché devi sbattere le ciglia: giusto il tempo che serve a Daniel Varga di rimediare con la stessa moneta: 5-6 per gli azzurri.
Gli ungheresi tentano lo forzo più grande, e proprio in questo momento arriva il +2 italiano: espulsione al centro e saetta di Giorgettida fuori: 5-7 Italia!
I padroni di casa però non ci stanno e trovano nell’individualità del tiro da 5 metri di Vamos il 6-7, ma è ancora un Aicardi mostruoso a piegare la difesa avversaria e segnare il 6-8 da posizione centrale quando mancano poco più di 3′ alla fine.
L’ Ungheria perde lucidità in attacco e si affida ai propri muscoli in difesa, forse eccessivamente, in ogni caso confortata dal silenzio arbitrale: l’Italia è comunque più lucida, gioca tutti i secondi a disposizione in attacco e Tempesti suggella la sua notevole prestazione neutralizzando l’ennesima superiorità a 42″ dal termine della gara.

Spagna – Australia 9-6 (3-1, 2-2, 2-1, 2-2)
Australia: Stanton-French, Campbell 4, Ford, Cotterill, Power, Gilchrist, Roach 1, Younger, Swift, Martin 1, Howden, Emery, Dennerley. All. Fatovic
SpagnaAguilar, Gutierrez, Flores, Roca 1, Echenique 4, Minguell 1, Sziranyi, Espanol 1, Tahull, Fernandez, Mallarach 2, Garcia, Lloret. All. Hernandez.
La Spagna mostra luci e ombre in questa terza ed ultima esibizione nella Vodafone Cup 2015: prima sale in cattedra, maturando nella prima frazione di gioco un 3-1 che pare non dare alcun dubbio sulle forse in campo, poi si fa rimontare in 40″ nella frazione di gioco, prima di riprendere il volo grazie a due superiorità numeriche ben congegnate e realizzate da Roca e Mallarach che permettono agli iberici di andare al riposo sul 5-3.
Si riprende a campi invertiti e dopo qualche imprecisione in attacco gli iberici allargano il break a +4 con una splendida conclusione diEchenique, imitato poco dopo da Minguell, entrambi in superiorità numerica, fondamentale che gli australiani sprecano invece a più riprese.
Gli australiani barcollano ma si riprendono e rimettono in discussione il risultato, prima dell’ennesimo break firmato da Echenique eBallarach.
Come dicevamo, una Spagna a corrente alternata, trascinata dall’argentino Echenique; per contro gli australiani sono parsi troppo imprecisi in superiorità numerica e dipendenti da Campbell (4 reti per lui).

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