sabato 14 febbraio 2015

LEN Champons League:





PORTIERE: Vican (Primorje). Già fondamentale nel successo a Dubrovnik in Regional Liga, si ripete in Champions, trasformandosi in un incubo per lo Jug.
MANCINO: F. Filipovic (Pro Recco). Continua a incassare premi, l’ultimo il Best Player 2014 della Len, che si aggiunge a quello Fina: sarà forse perché, quando la palla pesa, finisce sempre nella sua mano sinistra? Anche col Brescia non perdona.
POS. 2: Hosnyanszki (Eger). L’unico sconfitto di questa Top 7, ma se l’Eger culla il sogno di sbancare Kragujevac lo deve principalmente alla sua mira.
DIFENSORE: Giacoppo (Pro Recco). Affibbiargli l’etichetta di un ruolo, in realtà, sarebbe un insulto: il jolly di Milanovic marca, attacca, nuota e segna due reti nei momenti clou della partita.
POS. 4: Marko Cuk (Radnicki). L’ex Ortigia stravince la sfida in famiglia con il fratello Milos con 4 gol che tengono in corsa i serbi per un posto alle Final Six.
POS. 5: Sukno (Primorje). La sua presenza in Top 7 sta diventando scontata come la rima cuore-amore a Sanremo: tutta colpa del croato, che si esalta anche contro la squadra che l’ha svezzato.
CENTROBOA: Paskvalin (Acquachiara). Ai due metri sembra un gigante che gioca con dei bambini: i difensori del Mornar gli si aggrappano addosso, lui si gira, segna 4 reti, procura un rigore e una valanga di espulsioni.
TECNICO: Kovacevic (Spandau Berlino). Il Partizan è in ricostruzione, ma batterlo resta un’impresa per i tedeschi, protagonisti di una grande prova collettiva: applausi per l’allenatore.

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