giovedì 31 luglio 2014

Felugo, Zlokovic & Co.: i grandi assenti degli Europei di Budapest

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Felugo, Zlokovic, Boskovic e Lopez Pinedo, protagonisti mancati della manifestazione continentale.

Dagli azzurri Felugo e Christian Presciutti, a Zlokovic e Radovic, passando per il trio croato Obradovic, Buric e Boskovic, sono tante le stelle che non hanno potuto brillare sotto il cielo di Budapest, ma che potrebbero tornare utili ai rispettivi commissari tecnici per le prossime manifestazioni internazionali.
La trentunesima edizione degli Europei si è chiusa senza particolari sorprese. Serbia edUngheria, protagoniste nell’atto finale sotto il cielo stellato di Budapest, erano infatti le finaliste annunciate e la formazione di Savic ha confermato un’imbattibilità nell’ultimo anno solare venuta meno soltanto nella fase a gironi della competizione continentale. L’aspetto che ha accomunato tanto la compagine slava quanto quella dell’ex mancino d’oroBenedek sta nel fatto che entrambe hanno cambiato poco o nulla rispetto alle precedenti uscite, tenendo cosi fede al vecchio adagio secondo cui “la squadra che vince non si cambia”.
Seguendo proprio questo principio, quindi, assume ancora più valenza il risultato conseguito da MontenegroCroazia Spagna, probabilmente le maggiori deluse dell’ultimo Europeo in relazione alle aspettative iniziali. La formazione di Ranko Perovic, vice-campione del Mondo un anno fa a Barcellona, ha chiuso con un quarto posto che stride con quello che era l’obiettivo ad inizio torneo. L’assenza forzata di Zlokovic eRadovic, tenuti fuori dalle convocazioni per motivi diametralmente opposti, si è fatta sentire notevolmente nella fase offensiva di una squadra che è andata man mano scemando nelle prestazioni, buttando al vento una finale che sembrava raggiunta al termine del primo quarto contro la Serbia. Se per il gigante di Herceg Novi la convocazione ai prossimi Mondiali resta legata alla risoluzione degli screzi avuti con il c.t., che hanno privato la squadra di uno dei migliori interpreti al mondo del ruolo, per l’attaccante posillipino appare scontato il rientro nei ranghi dopo i problemi alla spalla che l’hanno spinto a rinunciare alla convocazione.
La Croazia, invece, deve fare i conti con un ricambio generazionale che non è andato di pari passo con la bontà dei risultati. L’oro di Londra ha forse rappresentato il canto del cigno di un gruppo che, nel suo cammino, ha perso due giocatori chiave come Buric Boskovic, oltre alla propria guida tecnica Rudic. Il nuovo c.t. Tucak ha centrato un bronzo mondiale che funge più da palliativo per la finale mancata e il quinto posto europeo di certo non rafforza la sua posizione. Invece per problemi fisici ad un polso, Tucak ha preso la decisione di rinunciare a Paulo Obradovic, che per età (classe ’86) e ruolo poteva tornare molto utile ai suoi compagni di squadra e probabilmente rientrerà nella prossima stagione.
Infine la nuova Spagna targata Hernandez, che ha cullato il sogno dei quarti di finale sfumato solo nella partita con la Serbia e che ha mostrato passi evidenti considerando la vera e propria rivoluzione operata dal nuovo tecnico. Eppure l’allontanamento del portiereLopez Pinedo alla vigilia del torneo ha minato le certezze di una retroguardia che non ha trovato l’apporto sperato da Inaki Aguilar, colpevole in più di una circostanza sulle reti subite. Al forfait dell’estremo difensore del Barceloneta si è aggiunta anche l’assenza forzata di Felipe Perrone, che nel gennaio scorso ha optato per la nazionalità brasiliana, lui che è nato a Rio de Janeiro ma che ha contribuito alla crescita della nazionale iberica nell’ultimo decennio.
Infine c’e’ la nostra Nazionale, quell’Italia che, seppur investita da un cambiamento che ha riguardato ben sei tredicesimi della formazione, è riuscita a salire sul gradino più basso del podio, mettendo in mostra anche le qualità dei tanti giovani a disposizione di Campagna. L’anno sabbatico concesso dal c.t. a Felugo Presciutti non ha quindi avuto conseguenze negative, anzi arricchisce il ventaglio di scelte del tecnico siracusano che non ha mai fatto mistero di voler nuovamente puntare sia sul leone di Rapallo che sul capitano del Brescia in vista dei prossimi appuntamenti internazionali. 

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